Almanacco per il 2012, gli anni passati e quelli a venire
di PINO DE ROSA
Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Almanacchi per l'anno nuovo?
Si signore.
Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Oh illustrissimo sì, certo………….
Solo nell'illusione di un futuro migliore trova pace la consapevolezza dell'umana precarietà.
Il genere umano, una bagattella, qualcosa che può indifferentemente esserci nell'universo vuoto e silenzioso, ma che sembra speditamente avviata ad un'entusiastica dissoluzione.
E' allora giungano i migliori auspici ad un'umanità che vuol aver coscienza e freme di agire.
Auguri a chi di fronte alle angherie ha da tempo allargato le spalle, piegato la schiena e storto il muso ma comincia finalmente ad avvedersi di quanto sia diventato deforme.
Auguri ai globe-trotter delle ideologie del momento che, fieri del loro vagare senza meta, poiché ci stanno picchiando il muso, rischiano anche loro di capirci qualcosa.
Auguri ai lavoratori cassintegrati o in mobilità che cominciano a capire quanto è importante il valore del lavoro, come completamento della personalità umana, e che sono pronti a lottare per il valore etico delle loro fatiche oltre che per le sole contingenze materiali, avendo anche realizzato che è proprio il caso di diffidare di quelli passati da Marx al market, con la stessa spavalda presunzione.
Auguri a quegli imprenditori che da qui a poco avranno ottimi strumenti per svilire l'apporto dei propri collaboratori e ridurlo a qualcosa di relativo ed intercambiabile, ma non li utilizzeranno perché è solo rispettando le persone e rendendole partecipi della vita d'impresa che si realizzano le migliori condizioni per avere una buona redditività. Impresa e lavoro hanno nella finanza golpista un nemico comune.
Auguri ai pensionati che, derubati e bistrattati, hanno visto svelato il vero significato della giustizia sociale nella moderna democrazia potendo recuperare alla fine il concetto che la previdenza non doveva essere la beneficenza ma il giusto riconoscimento per chi ha dato ed invece viene considerato un peso.
Auguri a chi ha capito che non bisogna cadere nella trappola che ci vuole gli uni contro gli altri ma realizzare un'unità d'intenti, che è identità e appartenenza, per combattere quel nemico comune che si chiama: nuovo ordine mondiale. I ricchi e i poveri ci sono sempre stati ma la demarcazione tra sfruttatori e sfruttati propria del nostro tempo è la tomba della civiltà.
Auguri a chi si affaccia alla verità e vede nella grande truffa monetaria il demone del nostro tempo verso cui è pronto ad usare tutta la propria forza.
Auguri a chi ha capito che ormai conosciamo il prezzo di tutto ma non è chiaro il valore di niente. Ed il valore delle cose deve essere il lavoro che esse contengono.
Auguri a chi ha capito che quella che chiamano crisi nasce da meccanismi finanziari astrusi (li chiamano derivati) ma che nessuno ipotizza di eliminarli o limitarli, volendo cogliere piuttosto l'occasione di soggiogare i popoli.
Auguri a chi non nutre alcun sentimento di ostilità verso le persone immigrate nelle nostre terre ma è deciso nemico dei fenomeni migratori perché ne comprende il significato di profonda sudditanza dell'uomo nei confronti del "mercato" oltre che intravedere la fine della nostra identità di europei.
Auguri a chi non ha nessun pregiudizio verso ogni pratica sessuale anomala ma se si parla di diritti volge lo sguardo alla necessità di garantire le condizioni minime perché si formino coppie capaci di perpetuare il miracolo della vita.
Auguri a chi ha capito che il PIL non è tutto e che la vita è piena di tante altre belle cose non riducibili al libro mastro del ragioniere.
Auguri a chi ha ben chiaro che il futuro non è il prossimo i-pad, i phone o tablet con le sue strabilianti nuove funzioni ma è sempre il vagito di una culla a far sorgere il domani e trema al pensiero che in queste nostre città ci sono sempre meno bambini europei e quindi meno futuro figlio nostro, meno speranza.
Auguri a chi ha capito che non manca il lavoro ma la disponibilità a lavorare sottopagati e sfruttati affinché la nuova aristocrazia bancaria e delle multinazionali possa continuare a far crescere il proprio patrimonio allargando e rendendo omogenea la moltitudine degli uomini sotto il proprio giogo.
Auguri a chi ha finalmente realizzato che è preclusa ogni mobilità sociale e sa bene di non conoscere nessuno che con il proprio lavoro abbia nell'arco della vita migliorato la propria condizione. Un tempo i padri lasciavano qualcosa in eredità ai figli, a noi toccherà girargli le ultime rate del mutuo. E le implicazioni di ciò non sono solo economiche.
Auguri a chi è consapevole che prima di ogni altra cosa ci stanno rubando il nostro tempo, la nostra vita, sempre più asservita alle logiche del mercato, che amplia gli orari di lavoro, li costruisce senza alcun rispetto per le esigenze della persona e della vita sociale, sopprime i giorni di riposo, elimina le feste e nel mentre non riusciamo ad avere decenti relazioni sociali o ad occuparci dei nostri figli quando non sono a scuola non possiamo nemmeno chiedere aiuto ai nonni. Stanno lavorando. Devono lavorare anche loro fino all'ultima goccia di sangue!
Auguri a chi crede che un altro mondo deve essere per forza possibile e non intende rassegnarsi all'idea che la libertà sia quella di essere liberi di drogarsi, di sderenarsi ad un rave party, di pagare le tasse, di votare quelli che hanno scelto per te, di essere disoccupati, di perdere la propria identità, di consumare in maniera compulsiva con l'incosciente speranza di riempire di "cose" una vita vuota di passioni e sentimenti.
Auguri a chi ha ben pesato il valore totale dell'attuale classe politica, cioè zero, e non accetta altra soluzione se non la sua completa rimozione, colpevole oltre che delle ruberie e per i privilegi indegnamente riservatisi di averci infine consegnati nelle mani dell'aristocrazia usuraia.
Auguri a chi ha capito che gli economisti, quando non sono asserviti al potere finanziario, sono come uno che conosce tutto il kamasutra a memoria ma neanche una donna.
Auguri a chi di fronte al fatto che il nostro attuale Presidente del Consiglio andrebbe giudicato ai sensi di una legge dello stato che punisce i componenti di logge segrete (quali il Bildelberg ela Trilaterale di cui lui è prestigioso rappresentante) non fa spallucce e sorride impotente ma digrigna i denti e vuole spezzare le catene della sua schiavitù.
Auguri a chi quando sente chela BCE ha prestato 483 miliardi di euro ad oltre 500 banche al tasso dello 0,01% mentre agli Stati, ai Popoli, manda le ricette di rigore s'indigna ed ha voglia di gridare: ora basta!
Giungano questi nostri auguri a chi vorrà riconquistare un futuro di speranza, semplicemente ignoto e tutto da costruire, non ipotecato dalle aristocrazie dell'usura mondiale, perché è vero che adeguandosi si riesce ad essere accettati ma è un adeguarsi alla schiavitù. Di contro è più sacro, dignitoso ed eroico orientare la propria esistenza verso il sacrificio e la lotta per spezzare le catene.
E' in definitiva pur sempre meglio morire in piedi che vivere una vita in ginocchio!
Agli altri, inutili comparse sulla scena della vita, insignificanti come la loro rassegnazione e che in ultima analisi si nascondono dietro la propria viltà, spacciando questo loro atteggiamento per "pacifico contegno" e sperando che si estenda a tutti affinché loro ne avvertano meno il peso sulla coscienza, noi gli auguri non li facciamo. Li hanno già ricevuti dal marketing telefonico, dalle mail pubblicitarie, dalla banca "di fiducia", da quel "mercato" con cui inutilmente cercano di riempire le proprie insulse esistenze.
Oh che vita vorreste voi dunque?..........
Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Appunto…..
Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.
Almanacchi per l'anno nuovo?
Si signore.
Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Oh illustrissimo sì, certo………….
Solo nell'illusione di un futuro migliore trova pace la consapevolezza dell'umana precarietà.
Il genere umano, una bagattella, qualcosa che può indifferentemente esserci nell'universo vuoto e silenzioso, ma che sembra speditamente avviata ad un'entusiastica dissoluzione.
E' allora giungano i migliori auspici ad un'umanità che vuol aver coscienza e freme di agire.
Auguri a chi di fronte alle angherie ha da tempo allargato le spalle, piegato la schiena e storto il muso ma comincia finalmente ad avvedersi di quanto sia diventato deforme.
Auguri ai globe-trotter delle ideologie del momento che, fieri del loro vagare senza meta, poiché ci stanno picchiando il muso, rischiano anche loro di capirci qualcosa.
Auguri ai lavoratori cassintegrati o in mobilità che cominciano a capire quanto è importante il valore del lavoro, come completamento della personalità umana, e che sono pronti a lottare per il valore etico delle loro fatiche oltre che per le sole contingenze materiali, avendo anche realizzato che è proprio il caso di diffidare di quelli passati da Marx al market, con la stessa spavalda presunzione.
Auguri a quegli imprenditori che da qui a poco avranno ottimi strumenti per svilire l'apporto dei propri collaboratori e ridurlo a qualcosa di relativo ed intercambiabile, ma non li utilizzeranno perché è solo rispettando le persone e rendendole partecipi della vita d'impresa che si realizzano le migliori condizioni per avere una buona redditività. Impresa e lavoro hanno nella finanza golpista un nemico comune.
Auguri ai pensionati che, derubati e bistrattati, hanno visto svelato il vero significato della giustizia sociale nella moderna democrazia potendo recuperare alla fine il concetto che la previdenza non doveva essere la beneficenza ma il giusto riconoscimento per chi ha dato ed invece viene considerato un peso.
Auguri a chi ha capito che non bisogna cadere nella trappola che ci vuole gli uni contro gli altri ma realizzare un'unità d'intenti, che è identità e appartenenza, per combattere quel nemico comune che si chiama: nuovo ordine mondiale. I ricchi e i poveri ci sono sempre stati ma la demarcazione tra sfruttatori e sfruttati propria del nostro tempo è la tomba della civiltà.
Auguri a chi si affaccia alla verità e vede nella grande truffa monetaria il demone del nostro tempo verso cui è pronto ad usare tutta la propria forza.
Auguri a chi ha capito che ormai conosciamo il prezzo di tutto ma non è chiaro il valore di niente. Ed il valore delle cose deve essere il lavoro che esse contengono.
Auguri a chi ha capito che quella che chiamano crisi nasce da meccanismi finanziari astrusi (li chiamano derivati) ma che nessuno ipotizza di eliminarli o limitarli, volendo cogliere piuttosto l'occasione di soggiogare i popoli.
Auguri a chi non nutre alcun sentimento di ostilità verso le persone immigrate nelle nostre terre ma è deciso nemico dei fenomeni migratori perché ne comprende il significato di profonda sudditanza dell'uomo nei confronti del "mercato" oltre che intravedere la fine della nostra identità di europei.
Auguri a chi non ha nessun pregiudizio verso ogni pratica sessuale anomala ma se si parla di diritti volge lo sguardo alla necessità di garantire le condizioni minime perché si formino coppie capaci di perpetuare il miracolo della vita.
Auguri a chi ha capito che il PIL non è tutto e che la vita è piena di tante altre belle cose non riducibili al libro mastro del ragioniere.
Auguri a chi ha ben chiaro che il futuro non è il prossimo i-pad, i phone o tablet con le sue strabilianti nuove funzioni ma è sempre il vagito di una culla a far sorgere il domani e trema al pensiero che in queste nostre città ci sono sempre meno bambini europei e quindi meno futuro figlio nostro, meno speranza.
Auguri a chi ha capito che non manca il lavoro ma la disponibilità a lavorare sottopagati e sfruttati affinché la nuova aristocrazia bancaria e delle multinazionali possa continuare a far crescere il proprio patrimonio allargando e rendendo omogenea la moltitudine degli uomini sotto il proprio giogo.
Auguri a chi ha finalmente realizzato che è preclusa ogni mobilità sociale e sa bene di non conoscere nessuno che con il proprio lavoro abbia nell'arco della vita migliorato la propria condizione. Un tempo i padri lasciavano qualcosa in eredità ai figli, a noi toccherà girargli le ultime rate del mutuo. E le implicazioni di ciò non sono solo economiche.
Auguri a chi è consapevole che prima di ogni altra cosa ci stanno rubando il nostro tempo, la nostra vita, sempre più asservita alle logiche del mercato, che amplia gli orari di lavoro, li costruisce senza alcun rispetto per le esigenze della persona e della vita sociale, sopprime i giorni di riposo, elimina le feste e nel mentre non riusciamo ad avere decenti relazioni sociali o ad occuparci dei nostri figli quando non sono a scuola non possiamo nemmeno chiedere aiuto ai nonni. Stanno lavorando. Devono lavorare anche loro fino all'ultima goccia di sangue!
Auguri a chi crede che un altro mondo deve essere per forza possibile e non intende rassegnarsi all'idea che la libertà sia quella di essere liberi di drogarsi, di sderenarsi ad un rave party, di pagare le tasse, di votare quelli che hanno scelto per te, di essere disoccupati, di perdere la propria identità, di consumare in maniera compulsiva con l'incosciente speranza di riempire di "cose" una vita vuota di passioni e sentimenti.
Auguri a chi ha ben pesato il valore totale dell'attuale classe politica, cioè zero, e non accetta altra soluzione se non la sua completa rimozione, colpevole oltre che delle ruberie e per i privilegi indegnamente riservatisi di averci infine consegnati nelle mani dell'aristocrazia usuraia.
Auguri a chi ha capito che gli economisti, quando non sono asserviti al potere finanziario, sono come uno che conosce tutto il kamasutra a memoria ma neanche una donna.
Auguri a chi di fronte al fatto che il nostro attuale Presidente del Consiglio andrebbe giudicato ai sensi di una legge dello stato che punisce i componenti di logge segrete (quali il Bildelberg e
Auguri a chi quando sente che
Giungano questi nostri auguri a chi vorrà riconquistare un futuro di speranza, semplicemente ignoto e tutto da costruire, non ipotecato dalle aristocrazie dell'usura mondiale, perché è vero che adeguandosi si riesce ad essere accettati ma è un adeguarsi alla schiavitù. Di contro è più sacro, dignitoso ed eroico orientare la propria esistenza verso il sacrificio e la lotta per spezzare le catene.
E' in definitiva pur sempre meglio morire in piedi che vivere una vita in ginocchio!
Agli altri, inutili comparse sulla scena della vita, insignificanti come la loro rassegnazione e che in ultima analisi si nascondono dietro la propria viltà, spacciando questo loro atteggiamento per "pacifico contegno" e sperando che si estenda a tutti affinché loro ne avvertano meno il peso sulla coscienza, noi gli auguri non li facciamo. Li hanno già ricevuti dal marketing telefonico, dalle mail pubblicitarie, dalla banca "di fiducia", da quel "mercato" con cui inutilmente cercano di riempire le proprie insulse esistenze.
Oh che vita vorreste voi dunque?..........
Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Appunto…..
Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.
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