DE GASPERI
«Noi non siamo contro gli ebrei, perché d´altra religione e d´altra razza, ma dobbiamo opporci ch´essi, coi loro denari, mettano il giogo degli schiavi sui cristiani. Quando in Austria cominciò la riscossa contro il capitalismo monopolizzato dagli ebrei, fu dannoso alla causa degli operai il vedere gli ebrei impadronirsi della rappresentanza dei loro interessi». Discorso di Alcide De Gasperi a Merano nel 1906 (riportato da "Il Trentino", 18.6.1906, pagina 1)
«Non saprei meglio caratterizzare le due armate in campo che paragonarle alla guerra fra Roma e Cartagine. ...Da una parte i cittadini viennesi, i professionisti, gli artigiani, il popolo onesto che lavora e i contadini della campagna che combattono per le mura avite e il focolare paterno, cioè Roma. Dall´altra i semiti di Cartagine, i capitalisti che hanno assoldato un esercito di mercenari, il cui grosso è formato dal proletario socialista internazionale... I rappresentanti dell´oro e della bancarotta politica, i fabbricatori della pubblica opinione, i padroni della borsa sono l´etichetta degli altri, che il vero nome è Allianz Israelit... Il loro capo è l´ebreo Ellenbogen (leader socialista, n.d.r.). Dall´altra parte lo schieramento cristiano-sociale che ha assestato i colpi più fieri al capitalismo ebreo e ha introdotto il crocifisso nelle scuole, le monache negli ospedali, ha licenziato i maestri socialisti». (Voce Cattolica, autunno 1902, articolo di De Gasperi con lo pseudonimo di Fortis, in occasione delle elezioni della dieta dell´Austria inferiore in cui il leader dei cattolici spiega ai trentini cosa sta succedendo).
«La storia austriaca dell´Ottocento riassume ancora una volta la questione ebraica come discriminazione essenziale. Quando la giovane Europa conquistò dalle barricate la lotta politica, trovò che l´ebreo Carlo Marx aveva già fondato
«Va esaltata la lotta contro lo straniero e l´ebreo immigrato dalla Galizia e dalla Russia, questo popolo senza patria e senza diritti». (Il Trentino, 2 marzo 1910).
PADRE AGOSTINO GEMELLI
«Tragica senza dubbio, e dolorosa la situazione di coloro che non possono far parte, e per il loro sangue e per la loro religione, di questa magnifica patria; tragica situazione in cui vediamo una volta di più, come molte altre nei secoli, attuarsi quella terribile sentenza che il popolo deicida ha chiesto su di sé e per la quale va ramingo per il mondo, incapace di trovare la pace di una patria, mentre le conseguenze dell'orribile delitto lo perseguitano ovunque e in ogni tempo» (discorso 9/1/39 Università di Bologna)
GIOVANNI SPADOLINI
“Il fascismo ha perso a poco a poco la sua agilità e il suo dinamismo rivoluzionario, proprio mentre riaffioravano i rimasugli della massoneria, i rottami del liberalismo, i detriti del giudaismo” (La difesa della razza 15 febbraio 1944)
AMINTORE FANFANI
"I legami che vincolano virtù civica, valore militare, sanità di razza, sentimento religioso, amor di patria". Inoltre, scrive che era necessaria "la separazione dei semiti dal gruppo
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