Intitolazione del percorso che porta alla scuola
Bettola, scalinata "Martiri delle foibe":
«Per trasmettere ai ragazzi la storia»
«Per trasmettere ai ragazzi la storia»
BETTOLA - Un gesto concreto per dare un contributo di verità alla storia. Ha voluto significare questo l'inaugurazione della scalinata "Martiri delle foibe" che si è svolta ieri mattina a Bettola per l'iniziativa dell'amministrazione comunale.
Il sindaco Simone Mazza e la sua giunta, attuando concretamente la "Giornata del ricordo" istituita con legge 2004 per rendere omaggio vittime della pulizia etnica condotta dal regime di Tito nei confronti degli italiani istriani, fiumani e dalmati che ha visto 20mila morti infoibati e 350mila italiani esuli, hanno dedicato due giorni ad approfondire un tema ancora non del tutto conosciuto. «Oggi concludiamo un percorso nato due anni fa - ha osservato il primo cittadino - per dare un giusto risalto ad una tragedia italiana rimasta nell'oblio per sessant'anni. I nostri fratelli italiani hanno subito tremende persecuzioni, sono stati cacciati dalla loro terra per motivi razzistici e 20mila sono stati i morti infoibati». E' stata quindi scoperta la targa "scalinata martiri delle foibe" che dà il nome alla salita che da via Europa porta nel cortile delle scuole elementari, il cui lavoro di ristrutturazione è stato seguito dall'assessore Roberto Ferrari. «Abbiamo scelto questo luogo - precisa Mazza - perché i ragazzi possano interrogarsi su ciò che è successo e su ciò che può accadere nel cuore dell'uomo per arrivare ad una tragedia di questo tipo».
L'inaugurazione è stata la conclusione di una due giorni dedicata al ricordo. Sabato sera infatti, nella sala consigliare del municipio, è stato ospite Lino Vivoda, direttore del periodico "Istria Europa". Testimone delle atrocità subite dai suoi conterranei e dai componenti della sua famiglia, egli stesso è esule dal 1947 e oggi risiede ad Imperia. Anch'egli presente alla cerimonia, ha espresso la sua gratitudine per il segno che l'amministrazione bettolese, per prima, ha concretizzato dopo l'invito dello scorso anno dell'allora comitato spontaneo per le foibe, oggi Piacenza Antagonista, presieduta da Pino De Rosa, a compiere un gesto concreto ed immortale sul tema. «Questo è un segno di solidarietà - ha affermato Vivoda -, molto diverso da quello ricevuto quando sono arrivato con i 600 esuli di Pola al porto di Ancona in nave e a Bologna dopo 12 giorni di treno dove ci hanno rifiutato il cibo e considerati fascisti e banditi. Ma noi eravamo italiani. Oggi ricordiamo i fatti, non per rivendicare, ma per trasmettere ai ragazzi la storia». La celebrazione della messa nella chiesa di San Bernardino ha aperto la cerimonia inaugurale cui ha partecipato, oltre a Sergio Bursi perla Provincia , Andrea Pollastri, consigliere regionale, rappresentanti delle amministrazioni di Cortemaggiore, Pontenure, Pontedellolio e Rottofreno, anche l'onorevole Tommaso Foti il quale, a nome del Parlamento italiano, ha ringraziato per l'iniziativa.
Nadia Plucani
Il sindaco Simone Mazza e la sua giunta, attuando concretamente la "Giornata del ricordo" istituita con legge 2004 per rendere omaggio vittime della pulizia etnica condotta dal regime di Tito nei confronti degli italiani istriani, fiumani e dalmati che ha visto 20mila morti infoibati e 350mila italiani esuli, hanno dedicato due giorni ad approfondire un tema ancora non del tutto conosciuto. «Oggi concludiamo un percorso nato due anni fa - ha osservato il primo cittadino - per dare un giusto risalto ad una tragedia italiana rimasta nell'oblio per sessant'anni. I nostri fratelli italiani hanno subito tremende persecuzioni, sono stati cacciati dalla loro terra per motivi razzistici e 20mila sono stati i morti infoibati». E' stata quindi scoperta la targa "scalinata martiri delle foibe" che dà il nome alla salita che da via Europa porta nel cortile delle scuole elementari, il cui lavoro di ristrutturazione è stato seguito dall'assessore Roberto Ferrari. «Abbiamo scelto questo luogo - precisa Mazza - perché i ragazzi possano interrogarsi su ciò che è successo e su ciò che può accadere nel cuore dell'uomo per arrivare ad una tragedia di questo tipo».
L'inaugurazione è stata la conclusione di una due giorni dedicata al ricordo. Sabato sera infatti, nella sala consigliare del municipio, è stato ospite Lino Vivoda, direttore del periodico "Istria Europa". Testimone delle atrocità subite dai suoi conterranei e dai componenti della sua famiglia, egli stesso è esule dal 1947 e oggi risiede ad Imperia. Anch'egli presente alla cerimonia, ha espresso la sua gratitudine per il segno che l'amministrazione bettolese, per prima, ha concretizzato dopo l'invito dello scorso anno dell'allora comitato spontaneo per le foibe, oggi Piacenza Antagonista, presieduta da Pino De Rosa, a compiere un gesto concreto ed immortale sul tema. «Questo è un segno di solidarietà - ha affermato Vivoda -, molto diverso da quello ricevuto quando sono arrivato con i 600 esuli di Pola al porto di Ancona in nave e a Bologna dopo 12 giorni di treno dove ci hanno rifiutato il cibo e considerati fascisti e banditi. Ma noi eravamo italiani. Oggi ricordiamo i fatti, non per rivendicare, ma per trasmettere ai ragazzi la storia». La celebrazione della messa nella chiesa di San Bernardino ha aperto la cerimonia inaugurale cui ha partecipato, oltre a Sergio Bursi per
Nadia Plucani
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