La piazza di San Nicolò, Monti e i «mistificatori dell'Anpi»
di PINO DE ROSA*
Avremmo preferito non intervenire più sulla vicenda di piazza Rossi a S. Nicolò, se non per complimentarci con Libertà per il sondaggio promosso. Non tutti hanno compreso la volontà di alimentare il dibattito ed estenderne la platea. Lo avremmo però fatto il giorno d'inaugurazione della piazza cogliendo non uno ma due risultati positivi sulla via della liberazione della storia dalla strumentalizzazione di parte. S'impone invece un intervento dopo le opinioni ospitate dal quotidiano piacentino il 6 febbraio scorso. E' una peculiarità del nostro tempo fare a gara, dalla storia alla cronaca, con la prospettiva di conquistare il consenso rispetto agli altri, nel rappresentare le vittime. Si arriva a rivendicarne l'esclusiva, ad appropriarsene anche indebitamente (ci sono casi nel Piacentino di caduti per mano partigiana che sulle lapidi sono diventate "vittime del nazifascismo") fin oltre la soglia del ridicolo, come nel caso di Napolitano accorso a Praga per far sue le vittime anticomuniste del 68 sebbene ai tempi avesse apertamente parteggiato per i carri armati russi.
Nel caso di Andrea Rossi è evidentemente impossibile farlo diventare una vittima antifascista ed allora bisogna negarne lo status. E come se non addossando a lui stesso altre vittime che i sostenitori del "bene" rappresentano? Non potendo, perché non vi sono, circostanze personali che vedrebbero coinvolto Rossi in casi specifici (la forzatura dell'addetto stampa che diventa braccio destro del Prefetto appare troppo evidente) allora si tenta, per addivenire al risultato voluto, di vagare e divagare. L'articolo in perfetto slang progressista di Achilli ci prova. Non possiamo tacere per non correre il rischio che, con tanto poco, ci riesca.
Accogliamo quindi l'invito a "rendere chiaro e distinguibile ciò che è giusto da ciò che non lo è" (il che significa evidentemente che il giusto non dipende da chi lo dice ma da ciò che viene detto) e partiamo proprio da quel "male" (che invidia per chi lo ha infallibilmente identificato! C'informi anche per il "bene"; porremmo fine a tutti i tormenti del nostro animo) che Achilli dice "non dobbiamo continuare a banalizzare, sottacere o rimuovere…. ed a seppellirlo sotto una coltre di malintesi storici".
Già, i malintesi storici. Come quello per esempio dei "civilissimi" Stati Uniti, sorti con il genocidio dei pellerossa e cresciuti con la deportazione delle genti africane, che le leggi razziali le ebbero in vigore fino al 1968. Si pensi che generosità nel radere al suolo mezza Europa per abolire le discriminazioni tenute in vita a casa propria! O forse l'urgenza dipende dal "peso" di chi è vittima delle discriminazioni? Molto potremmo scrivere. Spostiamo la nostra attenzione sul "rimuovere e sottacere" e concentriamoci su personaggi di casa nostra cui abbiamo dato più di un lustrino nelle pubbliche vie o di certo qualcuno si appresta a fare.
Il 27 gennaio scorso il Capo Europeo della Trilaterale, Presidente del direttorio mondialista che ha occupato con il golpe parlamentare il governo dell'Italia (Monti), ha citato Alcide De Gasperi "tra i Padri fondatori che hanno visto nell'Europa l'unica possibilità di scongiurare il ripetersi degli eventi tragici che l'avevano marchiata". Però. E quello che De Gasperi ha dichiarato in gioventù? Rimosso, sottaciuto e seppellito. Non potendo abusare della disponibilità di Libertà invitiamo i lettori a consultare il blog della nostra associazione sebbene in fase di costruzione: piacenzaantagonista. blospot. com
Troveranno frasi ed articoli di personaggi illustri come De Gasperi, Spadolini, Fanfani, Padre Gemelli e la meravigliosa chicca di Giorgio Bocca che abbiamo riportato per intero, pubblicata nel1942. In tanti firmarono il manifesto della razza e si diedero da fare per eccellere in razzismo, poco prima di redimersi.
Se quindi furono responsabili del "clima" che determinò "la tragedia" anche coloro che non operarono direttamente, la colpa di Rossi potrebbe essere solo quella di non aver voltato gabbana in tempo inaugurando la stagione che si protrae con Fini emuli fino ai nostri giorni. Noi crediamo invece il contrario. Immaginatevi un ragazzo che a Cuneo legge nel42 l 'articolo di Bocca (che vi prego ancora di andare a leggere sul nostro blog) e se ne convince al punto di aderire nel 43 alla RSI. Nel giro di 2 anni il ragazzo viene assassinato vigliaccamente ed oggi lui è il "male assoluto" e Bocca un eroe della libertà! A chi la piazza? Per finire bisognerà prima o poi correlare questi teorici del "bene" nonché custodi della "condanna del male" alla realtà: "Europa libera e democratica". Ma dove vivono? Dov'è libera questa Europa che non dispone dei suoi confini e del suo territorio, non possiede la sua moneta, è vincolata nei suoi commerci e declina quotidianamente, tramonta sotto tutti i profili? E quale democrazia c'è se il popolo non ha alcuna rappresentanza ma subisce le decisioni di burocrati, finanzieri, agenzie di rating e faccendieri? Maastricht, Schengen, la BCE che c'azzeccano con la democrazia?
Al politburò in sedicesimo dell'Anpi piacentino poi vorremmo suggerire di occuparsi ugualmente di una tal materia piuttosto che continuare a fare i rancorosi gendarmi del passato che non riusciranno certo a mistificare per sempre. Secondo me quel 30% del sondaggio è ancora sulla bocca dello stomaco!
Ma voi avete fatto i partigiani per generare una classe politica di corrotti che dopo aver badato solo ai loro privilegi ci hanno consegnati mani e piedi alla finanza internazionale? Avete scelto l'antifascismo per arrivare a cancellare ogni forma di stato sociale dalle pensioni alla sanità? Avevate in mente di tornare alla fine dell'800 nella gestione dei rapporti di lavoro come sta per accadere? Volevate restare per sempre una colonia USA con basi militari e scelte di politica estera vincolata? Secondo me sì! Per questo non ho mai ritenuto che la vostra fosse la parte giusta.
A distanza di 70 anni potremmo però auspicare nuove sintesi, uscendo da una contrapposizione che solo voi volete. A noi basterebbe il rispetto delle vittime senza appropriazioni indebite o presuntuose diversificazioni.
C'è con urgenza da costruire un progetto rivoluzionario senza attardarsi in diatribe e riflettendo magari sul fatto che la pace mercantile perpetua non si è affatto realizzata ma ha determinato una situazione di potenziale schiavitù globale. Le umane irrazionalità che finora hanno fatto la storia (passioni, pulsioni, ideali, fedi e razze) piuttosto che eliminarle appaiono oggi l'unica prospettiva di libertà.
Avremmo preferito non intervenire più sulla vicenda di piazza Rossi a S. Nicolò, se non per complimentarci con Libertà per il sondaggio promosso. Non tutti hanno compreso la volontà di alimentare il dibattito ed estenderne la platea. Lo avremmo però fatto il giorno d'inaugurazione della piazza cogliendo non uno ma due risultati positivi sulla via della liberazione della storia dalla strumentalizzazione di parte. S'impone invece un intervento dopo le opinioni ospitate dal quotidiano piacentino il 6 febbraio scorso. E' una peculiarità del nostro tempo fare a gara, dalla storia alla cronaca, con la prospettiva di conquistare il consenso rispetto agli altri, nel rappresentare le vittime. Si arriva a rivendicarne l'esclusiva, ad appropriarsene anche indebitamente (ci sono casi nel Piacentino di caduti per mano partigiana che sulle lapidi sono diventate "vittime del nazifascismo") fin oltre la soglia del ridicolo, come nel caso di Napolitano accorso a Praga per far sue le vittime anticomuniste del 68 sebbene ai tempi avesse apertamente parteggiato per i carri armati russi.
Nel caso di Andrea Rossi è evidentemente impossibile farlo diventare una vittima antifascista ed allora bisogna negarne lo status. E come se non addossando a lui stesso altre vittime che i sostenitori del "bene" rappresentano? Non potendo, perché non vi sono, circostanze personali che vedrebbero coinvolto Rossi in casi specifici (la forzatura dell'addetto stampa che diventa braccio destro del Prefetto appare troppo evidente) allora si tenta, per addivenire al risultato voluto, di vagare e divagare. L'articolo in perfetto slang progressista di Achilli ci prova. Non possiamo tacere per non correre il rischio che, con tanto poco, ci riesca.
Accogliamo quindi l'invito a "rendere chiaro e distinguibile ciò che è giusto da ciò che non lo è" (il che significa evidentemente che il giusto non dipende da chi lo dice ma da ciò che viene detto) e partiamo proprio da quel "male" (che invidia per chi lo ha infallibilmente identificato! C'informi anche per il "bene"; porremmo fine a tutti i tormenti del nostro animo) che Achilli dice "non dobbiamo continuare a banalizzare, sottacere o rimuovere…. ed a seppellirlo sotto una coltre di malintesi storici".
Già, i malintesi storici. Come quello per esempio dei "civilissimi" Stati Uniti, sorti con il genocidio dei pellerossa e cresciuti con la deportazione delle genti africane, che le leggi razziali le ebbero in vigore fino al 1968. Si pensi che generosità nel radere al suolo mezza Europa per abolire le discriminazioni tenute in vita a casa propria! O forse l'urgenza dipende dal "peso" di chi è vittima delle discriminazioni? Molto potremmo scrivere. Spostiamo la nostra attenzione sul "rimuovere e sottacere" e concentriamoci su personaggi di casa nostra cui abbiamo dato più di un lustrino nelle pubbliche vie o di certo qualcuno si appresta a fare.
Il 27 gennaio scorso il Capo Europeo della Trilaterale, Presidente del direttorio mondialista che ha occupato con il golpe parlamentare il governo dell'Italia (Monti), ha citato Alcide De Gasperi "tra i Padri fondatori che hanno visto nell'Europa l'unica possibilità di scongiurare il ripetersi degli eventi tragici che l'avevano marchiata". Però. E quello che De Gasperi ha dichiarato in gioventù? Rimosso, sottaciuto e seppellito. Non potendo abusare della disponibilità di Libertà invitiamo i lettori a consultare il blog della nostra associazione sebbene in fase di costruzione: piacenzaantagonista. blospot. com
Troveranno frasi ed articoli di personaggi illustri come De Gasperi, Spadolini, Fanfani, Padre Gemelli e la meravigliosa chicca di Giorgio Bocca che abbiamo riportato per intero, pubblicata nel
Se quindi furono responsabili del "clima" che determinò "la tragedia" anche coloro che non operarono direttamente, la colpa di Rossi potrebbe essere solo quella di non aver voltato gabbana in tempo inaugurando la stagione che si protrae con Fini emuli fino ai nostri giorni. Noi crediamo invece il contrario. Immaginatevi un ragazzo che a Cuneo legge nel
Al politburò in sedicesimo dell'Anpi piacentino poi vorremmo suggerire di occuparsi ugualmente di una tal materia piuttosto che continuare a fare i rancorosi gendarmi del passato che non riusciranno certo a mistificare per sempre. Secondo me quel 30% del sondaggio è ancora sulla bocca dello stomaco!
Ma voi avete fatto i partigiani per generare una classe politica di corrotti che dopo aver badato solo ai loro privilegi ci hanno consegnati mani e piedi alla finanza internazionale? Avete scelto l'antifascismo per arrivare a cancellare ogni forma di stato sociale dalle pensioni alla sanità? Avevate in mente di tornare alla fine dell'800 nella gestione dei rapporti di lavoro come sta per accadere? Volevate restare per sempre una colonia USA con basi militari e scelte di politica estera vincolata? Secondo me sì! Per questo non ho mai ritenuto che la vostra fosse la parte giusta.
A distanza di 70 anni potremmo però auspicare nuove sintesi, uscendo da una contrapposizione che solo voi volete. A noi basterebbe il rispetto delle vittime senza appropriazioni indebite o presuntuose diversificazioni.
C'è con urgenza da costruire un progetto rivoluzionario senza attardarsi in diatribe e riflettendo magari sul fatto che la pace mercantile perpetua non si è affatto realizzata ma ha determinato una situazione di potenziale schiavitù globale. Le umane irrazionalità che finora hanno fatto la storia (passioni, pulsioni, ideali, fedi e razze) piuttosto che eliminarle appaiono oggi l'unica prospettiva di libertà.
* Piacenza Antagonista