lunedì 30 aprile 2012

BANCHETTO DI PIACENZA ANTAGONISTA - da "Libertà" del 28 Aprile 2012


foto tratta dal quotidiano "Libertà"


Piacenza Antagonista:  «Basta all'usura di Stato»

(mir) L'associazione Piacenza Antagonista ha aderito alla mobilitazione "25 aprile per la liberazione dagli usurai di Stato": il presidente Pino De Rosa ha animato il banchetto sul Pubblico Passeggio, distribuendo materiale informativo e lanciando la campagna che proseguirà anche nelle prossime settimane. «La convivenza del popolo con il debito, l'angoscia, la precarietà, l'incertezza del futuro - ha detto - sono temi che debbono entrare nel vivo del dibattito culturale e sociale, uscendo dal dramma privato. Il nostro profilo è generalmente culturale, ma ci siamo mobilitati perché l'Italia è di fronte a un fenomeno che ci sta portando a una nuova miseria. E non per mancanza di beni, ma per la carenza di danaro in circolazione».
De Rosa ha spiegato perché il movimento parla di "usura di Stato": «La Banca centrale europea è una società per azioni, come la Banca d'Italia. La stessa Bce, anche recentemente, ha dato soldi alle banche private di tutta Europa, con un tasso inferiore all'1 per cento ma quando i governi si rivolgono a loro per coprire il debito pubblico, come imposto dagli accordi di Maastricht, ricevono dagli stessi istituti prestiti a tassi quattro-cinque volte superiori. Non so come chiamare altrimenti questo fenomeno».
Piacenza Antogonista crede quindi che «l'unico modo per uscire da questo meccanismo sia liberarsi dell'Europa dei banchieri, sostenuta anche dal nostro governo. La piaga della classe politica non è la corruzione, ma l'essere al servizio di interessi nemici del popolo»

mercoledì 18 aprile 2012

CONVOCAZIONE RIUNIONE SOCI "PIACENZA ANTAGONISTA"



I soci di "PIACENZA ANTAGONISTA Associazione Culturale" sono convocati in riunione GIOVEDI 19 APRILE 2012 alle ore 20,30 presso la sede dell'associazione.

Il Presidente
Pino De Rosa

domenica 15 aprile 2012

ALAIN DE BENOIST Sabato 21 Aprile 2012 a Sassuolo (Modena)

Alain De Benoist


Sabato 21 Aprile, a Sassuolo (Modena), a partire dalle ore 16.30, presso la sala conferenze "Gian Paolo Biasin", in via Rocca 22, incontro-dibattito con: ALAIN DE BENOIST, saggista e filosofo francese,autore di "Sull'orlo del baratro. Il fallimento annunciato del sistema denaro" (commercializzato in anteprima nazionale per questa occasione) pubblicato in Italia da Arianna Editrice

Introduce e modera Stefano Vernole, redattore di "Eurasia - Rivista di studi geopolitici".

Mentre il sistema finanziario internazionale è scosso dalle basi, la crisi dell'euro sta spaventando il mondo intero e mette in ginocchio le economie reali di vaste zone dell'Europa.
Il debito continua ad aumentare, come pure i deficit che hanno raggiunto un valore molto alto. Le contraddittorie stime degli esperti si sommano all'impotenza dei politici. Nessuno ha ricette pronte e tutti navigano a vista.
 Siamo forse giunti alla fine del sistema del denaro?
 L'usura sta minacciando fortemente la nostra realtà quotidiana. Sotto accusa sono i metodi con cui i mercati finanziari e le banche operano: acquistano grandi quantità di azioni e obbligazioni degli Stati indebitati, si impadroniscono dei loro averi a titolo di interessi su un debito consistente in una montagna di denaro virtuale che non potrà mai essere rimborsato.
 Ma l'indebitamento è come la crescita materiale: né l'uno né l'altra possono prolungarsi all'infinito, il rischio concreto e attuale è che il sistema del denaro perisca attraverso il denaro medesimo.
Non è certamente limitandosi a "indignarsi" che cambieranno le cose.
Lo sdegno che non sfocia nell'azione è una comoda maniera di sentirsi a posto con la coscienza.Solo l'intervento risoluto dei ceti popolari può dare al risentimento suscitato dalle pratiche della Forma-Capitale, o semplicemente al malcontento antibancario, una base sociale concreta in grado di invertire la rotta verso un modello comunitario di economia.

L'iniziativa, promossa dalle associazioni Eur-eka e Faremondo (Bologna) e Terra e Identità (Modena), gode del patrocinio del Comune
di Sassuolo.

L'ingresso è libero e gratuito

Per informazioni e contatti:
sassuolodebenoist@yahoo.it

POLEMICHE DAL PD, RISPONDE DE ROSA - da "Libertà" del 10 Aprile 2012

Simona Bellan

De Rosa (Piacenza Antagonista): Bellan attacca senza documentarsi 


ROTTOFRENO - «Piacenza Antagonista è per statuto un sodalizio culturale che non partecipa in alcun modo a vicende elettorali, così come io non ho tessere di partito da 12 anni». Il presidente dell'associazione Piacenza Antagonista Pino De Rosa replica al consigliere di minoranza di Rottofreno Simona Bellan che nel corso dell'ultimo consiglio comunale aveva criticato il fatto che De Rosa avesse tenuto presso il centro culturale una lezione sulle foibe e l'esodo istriano ed aveva chiesto di «tenere distinte la politica e la scuola». Secondo il presidente, si tratta di una affermazione demagogica: «Bellan critica la mia presenza senza essersi minimamente documentata e senza aver la benché minima idea di quale materiale sia stato portato in visione ai giovani alunni della scuola media di S. Nicolò. Sappiamo che la professoressa Carla Antonini (direttrice dell'Istituto storico della Resistenza, ex assessore e con tessera di partito in tasca) ha tenuto una lezione su identico argomento al liceo Gioia. Perché la signora Bellan non ha protestato? E se fosse sindaco di Rottofreno, eviterebbe di invitare il presidente dell'Anpi Cravedi che è stato addirittura onorevole? ». De Rosa rivendica il carattere "antagonistico" della sua associazione, «anche sul piano storico, toccando le corde di una parte politica (che Bellan rappresenta) la quale vorrebbe permanesse il macigno del silenzio sulla tragedia delle foibe e dell'esodo degli italiani d'Istria e Dalmazia. Il consigliere interpreta con notevole leggerezza il suo ruolo di rappresentante della comunità e con estrema faziosità». Quella della Bellan, secondo il presidente dell'associazione è solo «un'intimidazione nei confronti dell'amministrazione comunale, perché tenga culturalmente in esilio Piacenza Antagonista per evitare problemi. Ma siamo disposti a confrontarci con la signora Bellan per le prossime iniziative che andremo ad organizzare nel comune di Rottofreno».


venerdì 13 aprile 2012

PONIAMO UN FRENO ALLA DERIVA CULTURALE !!

Annibale Barca

“PERCHE’ INTITOLARE QUALCOSA AD ANNIBALE ?”

di Stefano Romanini
Il tempo, come è normale che sia, tende a far dimenticare tutto. Per far si che ciò non accadesse, anche per il solo potersi tramandare sistemi di sopravvivenza, la specie umana inventò la comunicazione. Prima verbale, poi grazie a Dio, anche quella scritta.
Da quel momento nacque una delle discipline fondamentali per tutti noi: la Storia, ovvero lo studio degli eventi prodotti dall’uomo. E la conoscenza della Storia, in modo particolare quella riferita ai luoghi ove ognuno di noi vive, risulta essere per lo meno basilare.
Questo breve preambolo perché da un po’ di tempo leggiamo anche sulle pagine del nostro quotidiano articoli, interventi e lettere che celebrano la figura di Annibale o Annibale Barca qualsivoglia.
Associazioni benemerite quali il Rotary che con la collaborazione del Comune di Gazzola erigono, vicino al ponte sul Trebbia di Tuna, un monumento in vetroresina a “grandezza naturale” raffigurante un elefante come quelli utilizzati dal comandante cartaginese nella battaglia del 18 dicembre 218 a.c., e che pare sia stata combattuta in quella zona.
Lettori che scrivono auspicando che proprio il ponte di Tuna possa essere intitolato allo stesso Annibale…..” a seguito del sondaggio che ha portato alla titolazione del nuovo ponte sorto tra Sordello e la tangenziale sud di Piacenza al maresciallo dei pontieri Palladini caduto in un attentato in Afghanistan. Desiderio, questo, suffragato anche dalla stampa locale con l’invio a stretto giro di mail della proposta al Presidente della provincia Trespidi.
Oppure, come ebbi già modo di scrivere, amministrazioni comunali come quella guidata dall’ex Sindaco di Rottofreno, Maserati, che addirittura dedicano una piazza di San Nicolò al condottiero nord africano.
Il tempo, come dicevo, azzarda al diradamento delle cognizioni sugli accadimenti, tutto ciò infatti appare come normale, mentre potrebbe, invece, risultare quasi una bestemmia se un nostro compatriota si augurasse che un ponte sul fiume Isonzo nei pressi di Caporetto (l’attuale Kobarid slovena) potesse essere intitolato al comandante delle forze tedesco-austro-ungariche generale Otto Von Below.
Tra la battaglia del Trebbia e quella di Caporetto passano, si, ben 2135 anni, ma il principio è lo stesso !  
Annibale e Von Below erano entrambi nemici del nostro popolo e per di più invasori. Poco importa se in un  caso i “nostri” parlassero latino e nell’altro il nostro attuale idioma italiano.
La città di Piacenza fu fondata dai romani, credo possa essere da tutti convenuto che la nostra condizione di appartenenza al popolo italiano,  parta proprio da li. Quindi che cosa c’entra Annibale con la nostra  storia se non il fatto che tentò con la guerra di renderci tutti nord africani e non certo gli attuali europei?
Publio Cornelio Scipione
Tutt’al più sarebbe opportuno dedicare il ponte di Tuna a Publio Cornelio Scipione che pur partecipando alla sconfitta determinata dall’improvvido comando del senatore Tiberio Sempronio Longo, riscattò l’italica stirpe qualche anno dopo in quel di Zama (202 a.c.) sconfiggendo definitivamente Cartagine.
La deriva culturale delle nostre generazioni, la totale perdita del senso di appartenenza, la rimozione delle nostre origini e delle nostre tradizioni sono le vere cause che hanno originato la pseudo società nella quale oggi siamo costretti a sopravvivere. Molto più dello spread e delle crisi economiche create ad arte dai poteri “mondialisti”.
Pur nella convinzione che l’elefantone sia stato laggiù collocato in buona fede con il solo scopo di ricordare l’evento storico in se ed utilizzato quale rafforzativo dato che la specie animale non risulta essere per nulla autoctona, si spera che in futuro coloro che pensano di dedicare qualsiasi luogo o cosa ad Annibale possano esimersi dal farlo e soprattutto di equiparare tale personaggio storico a grandi uomini come il maresciallo Palladini che l’Italia l’hanno onorata e non combattuta.
Piacenza Antagonista

lunedì 2 aprile 2012

CARPANETO PIACENTINO: Presentazione del libro "AMANDO MUSSOLINI"



Giovedi 5 Aprile alle ore 21,00 presso la Sala "BOT" nel Municipio di Carpaneto Piacentino, verrà presentato il libro di Ferdinando Bergamaschi : "Amando Mussolini, Vittorio e Ferdinando Bergamaschi: due vite, una storia".
Oltre all'autore presenzieranno all'incontro anche il prof. Mastrantonio ed il presidente di Piacenza Antagonista Pino De Rosa.

LE ACCUSE DELL'ANPI - Intervento del Presidente Pino De Rosa- da "Libertà" del 01 Aprile 2012


Attaccano ma non rispondono

di PINO DE ROSA*
Nuovamente mi tocca ritornare sulla discussione accesasi intorno alle vicende di piazza Andrea Rossi sebbene si faccia strada il sospetto che a molti lettori possa sembrare anacronistica questa disputa mentre tutto, ma proprio tutto, intorno crolla.
E' poi diventata troppo strumentale la vicenda di un giovane padre assassinato con crudele sadismo. In realtà è d'uopo sottolineare che le vicende di cui andiamo dibattendo (la sconfitta dell'Italia in guerra, la viltà dell'8 settembre 1943, lo stato di soggezione verso i poteri mondialisti che ne è conseguito) stanno alla situazione attuale di decadenza dell'Italia come l'antefatto al fatto. Del resto non è un caso che Romano Repetti nel suo intervento del 4 marzo scorso non risparmi piombo al fascista De Rosa (s'intende il gergo giornalistico per indicare i caratteri un tempo impressi sul citato metallo nella composizione delle colonne per la stampa…..) ma ciò nonostante non risponda ad uno solo degl'interrogativi che avevo indirizzato all'ANPI nella mia ultima.
Repetti preferisce, in puro stile comunista, rielaborare il mio scritto "svelando" significati e passaggi, palesando ragionamenti che altrimenti, evidentemente, altri "poco illuminati" a differenza del succitato, potrebbero non cogliere. Si spinge anche ad un'analisi del sottoscritto ma, dopo aver concesso le attenuanti generiche (non sono una cattiva persona, non ho mai fatto del male a nessuno e sono finanche in buona fede) lancia l'allarme perché sulle mie gambe circola "liberamente senza suscitare reazioni……la folle dottrina che rappresento". Nel leggere il passo mi è venuto in mente l'assassino comunista del filosofo Giovanni Gentile quando gli disse: "Professore! Non ammazziamo lei ma le idee che rappresenta".
La lettera, in questo senso rappresentativa dell'Anpi, comincia lamentando la soppressione delle libertà da parte del Fascismo e si avvia a conclusione con il voler suscitare "reazioni" alle mie idee, la cui manifestazione è evidentemente una libertà non meritevole di altrettanta tutela. E quali sarebbero in concreto le "reazioni" che auspicherebbe Repetti? Evidenziare ciò che è stato travisato e tutte le domande rimaste inevase richiederebbe troppo spazio sulle colonne di Libertà. Mi limiterò di seguito ad alcuni accenni.
Quando invocavo l'urgenza di un progetto rivoluzionario auspicavo una sintesi e non un'anacronistica contrapposizione. Non credo che Repetti voglia realmente approfondire il mio punto di vista sul razzismo, la qual cosa pure potrebbe agevolmente fare leggendo la mia ultima pubblicazione edita nel 2005 "Vivere nel cuore di chi resta significa non morire mai". E‘ per me sufficiente che mi usi la cortesia di esimersi in futuro dall'esplicitare del tutto indebitamente il mio credo politico, se non altro perché penso di cavarmela benino da solo.
Lungamente si dovrebbe poi trattare su quello che fu il vero ruolo della resistenza dal punto di vista militare, storico e politico. Tanto si dovrebbe anche aggiungere rispetto a casi numerosissimi di violenze gratuite dall'inizio ad oltre la fine della guerra civile. Basti per il momento ricordare che la parte prevalente e più propriamente politica dei suoi aderenti non aveva in mente né la democrazia né la libertà ma l'abbraccio mortale con il fallimento comunista, che in quanto a totalitarismo non è stato certo secondo a nessuno.
Rimangono senza adeguata risposta le domande poste nella mia lettera relative alle giravolte di tanti personaggi da me citati non per portare un "attacco" ma bensì per porre la questione di fondo che divide i buoni dai cattivi secondo un ormai ridicolo hollywoodismo che nulla ha a che fare con la ricerca storica.
La metafora delle cabine elettorali da me descritte come moderni vespasiani, considerando il "prodotto" che da esse deriva (e cioè l'attuale classe politica), credo poi che sia del tutto appropriata.
Per quanto riguarda infine la mia presenza nelle scuole in occasione della giornata del ricordo, come potranno testimoniare coloro che hanno assistito, i miei interventi non sono impostati come un dispensario di "verità rilevate" (è chiaro che l'ANPI ragioni con la sua forma mentis!) ma come un sollecito per i ragazzi all'approfondimento di fatti storici che volutamente per oltre metà secolo sono stati occultati. Ad ogni modo in future circostanze, dove è prevista la presenza del pubblico, Repetti è invitato, anche perché alla fine è sempre previsto l'intervento del pubblico. Ci spiegherà magari perché tende a giustificare le "altre violenze inumane" anche quando queste furono patite da partigiani che, sicuramente antifascisti, non volevano comunque perdere la loro identità di italiani a beneficio del comunismo di Tito.
Ormai la favola dei buoni è svelata ed il re denudato.
Per una riabilitazione mi permetto di consigliare all'ANPI almeno una tardiva dissociazione dalle attuali forze ed istituzioni democratiche, alle quali invece Repetti continua ad appellarsi, in nome di quei ragazzi che morirono non certo per generare lo sfacelo ed il decadimento che abbiamo quotidianamente dinanzi. Permettetemi un suggerimento: Il prossimo 25 aprile non andate alle celebrazioni ufficiali garantendo ancora legittimità ad una classe politica che è invece del tutto delegittimata e sta conducendo nel baratro il popolo italiano. O forse costoro sono i vostri degni eredi?
O forse vi è un mutuo ed interessato scambio?
Spero vivamente di non dover più ritornare sull'argomento, volendo Piacenza Antagonista intraprendere urgentemente un cammino di approfondimento ed iniziativa volto a favorire maggiore consapevolezza sul grave momento che stiamo vivendo, per suscitare una volontà di riscatto.
Fallito l'internazionalismo comunista e smascherato il mercatismo liberista bisogna recuperare un mondo di valori che ho definito "irrazionalità" perché non rispondente ai canoni materialisti del dare ed avere ma è fondato sul concetto dell'essere e della comunità. Ci sono tante altre cose belle nella vita rispetto al PIL, lo spread, l'inflazione ed i bilanci. La battaglia urgente è ristabilire un ordine di valori per cui queste ultime siano funzionali all'uomo e non l'uomo ridotto a schiavo di un progetto razionale ma disumano, il mondialismo.
Il fatto che ci sia ancora chi preferisce il ruolo del gendarme, vive solo di rancore e continua a volere una contrapposizione che torna utile solo agli ormai visibili ed identificabili nemici di tutti i popoli che non vogliono annullarsi nell'idiozia globale mostra già di per se che alla menzogna sul passato si accompagna il nulla del presente ed il buio totale per il futuro.
*Presidente Piacenza Antagonista