la copertina del libro |
Mentre il sistema finanziario internazionale è scosso dalle basi, la crisi dell'euro sta spaventando il mondo intero e mette in ginocchio le economie reali di vaste zone dell’Europa.
Il debito continua ad aumentare, come pure i deficit che hanno raggiunto un valore molto alto. Le contraddittorie stime degli esperti si sommano all'impotenza dei politici. Nessuno ha ricette pronte e tutti navigano a vista.
Siamo forse giunti alla fine del sistema del denaro?
L'usura sta minacciando fortemente la nostra realtà quotidiana. Sotto accusa sono i metodi con cui i mercati finanziari e le banche operano: acquistano grandi quantità di azioni e obbligazioni degli Stati indebitati, si impadroniscono dei loro averi a titolo di interessi su un debito consistente in una montagna di denaro virtuale che non potrà mai essere rimborsato.
Ma l'indebitamento è come la crescita materiale: né l'uno né l'altra possono prolungarsi all'infinito, il rischio concreto e attuale è che il sistema del denaro perisca attraverso il denaro medesimo.
Non è certamente limitandosi a "indignarsi" che cambieranno le cose. Lo sdegno che non sfocia nell'azione è una comoda maniera di sentirsi a posto con la coscienza.
Solo l'intervento risoluto dei ceti popolari può dare al risentimento suscitato dalle pratiche della Forma-Capitale, o semplicemente al malcontento antibancario, una base sociale concreta in grado di invertire la rotta verso un modello comunitario di economia.
Alain De Benoist |